Di te ho solo il mio verseggiare insano,
come un rantolio di siepi violate dalla pioggia.
Di te ho le mie parole, cuspidi di lenzuola insonni
tra cui cerco invano la tua bocca.
Ma restano le dita con cui bacio scarafaggi d'inchiostro,
inciampi del silenzio annodati alla pagina
dove pascola indifeso il gregge delle lettere
quando il tuo cuore attacca.
5 novembre 2011
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Spesso la cosa più difficile da afferrare è quella più vicina.