Oh, riccioli bruni,
Dolci pupille,
Di me ti innamorasti,
Ma io
Amor mio,
Non potetti ricambiare.
Perché, chiedi a me,
Ma che domanda è,
Mia dolce ricciol bruno?
Tu sguardo docile
E calde gote,
Latteo e dolce seno il tuo,
Ma perché di amor non ricambiare,
Codesta parvenza?
Lungi da me il desiderio,
Lontana sia la tentazione dalle mie membra,
Io da te pareva sia colpito,
Mi sfugge il desiderio.
Ahimè, rimpianto dei miei dorati giorni,
In me per sempre sarai,
Morbidi riccioli.
28 ottobre 2025
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Dov’ero io, prima che tutto iniziasse? Forse solo un’idea, amabile visione di un figlio che qualunque cosa succeda sarebbe stato lì, immobile, austera scultura maneggiata da abili mani.
No, son figlio dell’universo, essenza di polvere di stelle che brama per tornare nella sua interstellare origine e di pillole di lettura si anima il mio occhio stanco.
Amami, stringimi e scostami, anche solo di un millimetro, dal peso del mio essere.