Rinascere alla marea
Un giorno ti svegli,
e non sei più la stessa.
Hai negli occhi la sabbia
che le maree hanno lasciato,
come un ricordo di ciò
che ha tentato di portarti via.
Vedi le persone per ciò che erano:
ombre in cerca di forma,
bocche avide di luce,
e tu, faro inconsapevole,
ti consumavi per tenerle accese.
Ma l’acqua sa dove arrivare.
Lava via le illusioni,
le promesse senza radice,
e ti lascia nuda,
finalmente nuda,
sulla soglia del tuo vero nome.
Rinascere non è gridare al cielo,
è ascoltare il vento
che sussurra:
“torna dentro”.
È ricucire il corpo all’anima,
dopo anni di esilio.
È mettere confini,
non per escludere,
ma per ricordare al mondo
che anche tu
sei sacra. Di Raffaella Frese