Sagittabondo
Ti amo come ama la stella
che non conosce approdo,
con ferita di luce nel petto
e silenzio per voto.
L’amore
non chiede stagione,
è freccia che sceglie il bersaglio
prima del tempo,
è il sì pronunciato
quando l’eterno tace.
Camminiamo nell’ombra concorde,
inermi e sovrani,
poiché l’amore è regno
che non teme rovina:
una casa edificata
sull’assenza del confine.
Tu sei la mia direzione,
non il mio riposo;
io, il tuo errante destino,
non la tua sosta.
Così ci eleggiamo
come fa la vita
quando decide di durare.
Se l’universo dovesse disfarsi
come pergamena arsa,
resterebbe questo vincolo muto:
due nomi custoditi
nel cuore della freccia,
inermi all’oblio,
fedeli all’infinito.