Un giorno anche io dormirò
con gli occhi posati come
le mani da fine applauso.
Tu intreccerai ancora parole
con l'ibiscus a chilometri
di chilometri da qui vaneggiando
sulla mia specie, sulla forma
dei marmocchietti tribù nati
da una non specificata notte
di intento e di caso.
Il cane, il giardino, la casa
in montagna: chissà chi di
noi due farà prima a ridarsi.
Un giorno anche io dormirò
e pensandoti là con dieci
distanze di vantaggio non
vorrò certo svegliarmi.
Finalmente freddi e violacei,
passeriformi, la pelle rafferma,
riavremo, esausti, il nostro appuntamento.
20 novembre 2013
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Ci siamo allontanati nell'istante in cui non ci siamo resi conto di non essere più vicini.