Quando vedo i tuoi occhi stanchi
Che rifiutano l’eco di un sorriso
Quando ascolto la tua bocca muta
Che più non apparecchia l’aria di parole
Mi chiedo quale sia il senso di un corpo a metà
Imprigionato in una mente intera
Incapace di sfogliare i vecchi album di figurine
Inetto ad affrontare un semplice passo
Fugace al sibilo di un singolo fono
Nel disperato appello di un urlo che muore in gola
Ancor prima di nascere.
E non posso che stringerti la mano
Abbracciare la tua fronte candida
Tu
Che ora sei fragile
Come un silenzio di cartapesta
Sei il volto umano di mio padre
Nel sudario delle mie lacrime.
4 febbraio 2019
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