Rimembro quando,
In cor lieta vi era notizia,
Del tuo arrivo presso la mia dimora.
E facevamo all’amore,
Col sole che lentamente baciava
I nostri nudi corpi.
E tu che lo sguardo mi volgi,
Orgasmica presenza,
Cosa rimane
Quando il cuor non suona la medesima orchestra?
Niente, non rimane niente,
Solo il sigillo di un dolce amor
Che di amaro dolor,
Impregna la mia patetica,
Smaniosa,
Incessabile,
Voglia di vivere.
8 marzo 2025
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Volgi lo sguardo per mirare l’altro e provarne invidia e scorgi che il tuo corpo ne sta risentendo: arriverai alla fine dei tuoi giorni dove non ti resterà altro che un tempio scosso da incredibili terremoti e fremiti di cattiveria e ti ritroverai lì, sepolto nella vergogna del giudizio e paragone altrui.
Ed è subito sera.