Dovrei avere l’anima nelle mani
per conservarla sul tuo seno,
convertendo questa angoscia
che opprime il mio petto;
in un influsso di morfemi
che formino un vocabolo
e gridare il tuo nome
con tutte le mie forze.
Magari così,
sorprenderebbe
il silenzio circondante.
9 febbraio 2011
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