Sono figlia di foglie
fra gli aceri possenti.
Poi chiusa fra pareti,
piango silenzi stanchi,
sola. Pallide guance ,
gli occhi fra le ciglia
gridano al cielo .
Bagno i muri e le pietre
con le lacrime opache
fra morsi di parole
resto chiusa in un velo
senza peso ne' storia.
Lascio il mio nome all'alba
senza lasciare orme .
22 ottobre 2025
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M' accompagna la pioggia
sotto nuvole grigie
gocce come diamanti
si posano su foglie .
Nel mio incedere stanco
lascio impronte fangose
mentre il mare s'adombra
e' specchio delle nubi .
M'accompagna la luna
che s'intravede in cielo
illumina le nubi
e ha una forma di falce.
Dietro sagome stanche
di secolari querce
intravedo un incanto
di sogni malcelati .