Il cordone ti legava al suo ventre.
Poi la vita lo ha reciso
e sei rotolato sulla pietraia, sasso tra i sassi,
rigandoti di graffi ginocchia e anima.
Ma il cordone c’era ancora
da lì continuava a passare il suo amore.
E l’hai chiamata, quante volte
e lei rispondeva, rispondeva sempre, dovunque fosse,
rispondeva.
Lo faceva sempre allo stesso modo
con quelle parole che cancellavano ogni paura.
L’hai chiamata per tutta la vita.
Lo farai anche quando il respiro si farà rantolo
e lei ti risponderà, come sempre:
“Mamma”
“Sono qui”.
13 giugno 2025
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Giulio Cesare
di Teodoro Lorenzo
Non si è mai spento
il rantolo del condottiero,
accasciato senza vita
ai piedi di Pompeo. (…)