Stare coi morti, preferire i morti
ai vivi, che indecenza! Acqua passata.
Vedo che adesso più nessuno fiata
per spiegarci gli osceni rischi e torti
dell’ assenza, adesso che è sprofondata
la storia … E così tocca a noi, ci importi
tanto o quel tanto, siano fiochi o forti
i mesti richiami dell’ostinata
coscienza, alzare questa poca voce
contro il silenzio infinitesimale
a contestare l’infinito, atroce
scempio dell’esistente … (Al capitale
forse è questo che può restare in gola,
l’osso senza carne della parola.)
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Il cinema di Moretti è per me una sorta di paradigma di ciò che il cinema non deve essere. Non amo il suo minimalismo, il suo frammentismo, il suo autobiografismo; detesto la sua studiata (ma non per questo meno deprimente) sciatteria formale, il suo rimanere (non m'importa quanto voluto) al di qua, al di sotto di qualsiasi sintassi e di qualsiasi metafora.