Il vento, simile a un uragano esausto,
si posa a metà del suo furore,
tra riprese che non esistono
e opere vere che fingono innocenza.
Scivola sui margini,
copre le fenditure,
maschera ciò che freme.
E giungono le coperture:
cuscini morbidi,
carezze che attutiscono colpi
che graffiano ancora il silenzio.
Ci si lega alle proprie ombre,
si avanza su trame qualificate,
da vie spezzate,
tracciati che promettono direzioni
ma non scelgono mai l’alba,
né per chi li percorre
né per chi rimane al fianco.
27 dicembre 2025
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Sminuire chi condivide la tua quotidianità è come spegnere la luce nella propria casa: prima acceca gli altri, poi ti lascia al buio. I figli non dimenticano, e il cuore ferito trova voce. Se il rispetto manca, meglio andare, se altrove si può stare.