venivamo sparati
in questo palcoscenico
di burattini e burattinai,
un minuscolo teatrino
dove l’applauso
di quattro marmocchi
anticipava la fine
di qualche sorriso già spezzato
da fili interdentali,
surrogato dell’equilibrista
che, al sicuro, sogghignava
alla rete sotto,
sempre una ragnatela di fili
e la vedova a forma di clessidra
accorciava il residuo
nel buio della specie.
6 maggio 2012
Altri contenuti che potrebbero piacerti
Spesso si dice che il futuro sia a portata di mano. Non ho mai capito di quale mano si parli.
La sinistra adulta trascina il secchio dei ricordi. La destra bambina guida i ciechi nel presente.
Di una cosa sono certo! I piedi entrambi affrettano la meta.