Terra bruciata

Terra bruciata

Mi chiedo cosa abbia da raccontarmi oggi il mare

‐non riesco ad ascoltare‐

La mia mente
ha fatto le valigie
per un viaggio in altri lidi
portandosi via anche il cuore
lasciandomi
come foglia morta
sulla riva del suo canto.

Non do più neanche importanza
ai graffi che questa vita ha inferto alla mia anima.
Son quisquiglie
davanti allo sguardo impaurito
d'un bambino,
al pianto d'una madre,
ad un lacerante urlo di pietà.

Tremano di pianto
anche le stelle
mentre dalle viscere della terra,
s'alzano nella notte verso il cielo gli avvoltoi.

‐La nera mano del potere
che impietoso,
sparge petali di garofano
sui fazzoletti bianchi‐

E tu Cielo,
costretto ancora a guardare,
tolto della dignità,
un ultimo abbraccio
sporcato di sangue.
E tu Padre mio,
in quale angolo del tuo regno
ascolti le preghiere
di questo mondo inerme?

Dentro il covone
della mia fede
non v'è più spazio alle speranze
Non ho più preghiere
da innalzare al tuo trono.
Se non quell'amore
che mi hai cucito addosso,
e forse,
ancora,
un minuzzolo di credo
in 300 grammi di cuore.

Giovanna Malara 2024