Ti ho perso
Ricordo dopo il tuo bacio
come era nero il tuo rossetto,
tale a me quando ti ho perso.
Ricordo anche con che magro volto,
udivi fragile il mio buongiorno.
Trascinavi in avanti le gambe stanche, che si avvinghiano ogni passo alle calze,
ricordo come erano candide le tue guance,
avevi le ciglia vivide e lunghe
e delle pupille non so dove sperdute.
Eppure le truccavi tanto bene,
eri sempre di un incanto,
pure sotto il maglioncino più arruffato,
persino coi capelli spettinati, un sacco.
E sai,
di questo mi ricorderò,
del tempo qui davanti
terrò un piccolo ricordo,
tra le mie cose importanti.
Anche se mi chiedo sempre
perché non me l'hai detto,
ti sarebbe bastato un momento
per dirmi di non perdere tempo,
che un io con te
ormai era perso.
Ma va bene,
alcune volte non ti truccavi così bene,
altre tardavi un po' ad uscire dalle coperte.
Le ciglia qualche volta le ritoccavi sul bus di fretta
ed alcune nella confusione ti cadevano per terra.
Come tante delle cose sparite sotto ai piedi di altri,
come rivorrei ora l'aroma di quelle mattine dolci.
Rivorrei il paio di cuffiette che ho perso lì,
vorrei aver fatto di meglio con te,
vorrei risentire quel profumo
e trovare adesso nelle mie memorie,
un posto lasciato libero dal mio cuore.
Che dopotutto avevi ragione,
certo avrei voluto ascoltare la verità sulle tue parole,
così facendo, avrei ammirato i tuoi occhi lo stesso,
pur fissanti un altro con amore.
Perché dopotutto l'accetto che ti ho perso,
e da un po' di tempo ti vedo in modo diverso.
Noto che non hai più quello sguardo perso,
e comprendo come e quanto per te sia bello,
aver trovato ciò che volevi, quando dovevi.
Ed ancora se ti fisso,
è solo per scorgere la nuova bellezza del tuo viso,
come ricchi gioielli,
nel tuo volto i tuoi occhi, sono sempre piu belli,
ed io ti raccomando, non perderli;
mai, perché tu, tu te li meriti,
non come me, che invece gli ho persi,
ho perso te.