Se tu sapessi fin dove è conficcato il tuo nome
e come la mia lingua si impala punita del giorno
in cui non ti dice. Se tu sapessi quante dita hanno
provato a disarcionarlo, fantino di quattro medaglie,
ad estrarlo accusandolo di complottare il dolore
come una spina. Ma lui resta, più forte, più onesto
di tutto, mimetizzandosi con la mia carne di cui
indossa la stessa dolente, scura divisa.
14 agosto 2012
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