Tregua d’uragani,
di temporali soffocati,
d’acque agitate;
risciacquo di ruscelli,
a levigare ciottoli
stanchi.
Passaggi gravi
di sguardi ritrovati
su paesaggi raffreddati
e lenti.
Nubi addossate ai colli
luce di vetro pigra
filtra trai pini,
aria d’attesa
migra su di noi
apre alla ripresa.
8 settembre 2008
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Mi spaventa la vanità; si compiace di vivere allo specchio per compiacersi della propria condotta che finisce per valutare come un riflesso.