Ho perduto infine
anche quest’ultimo treno.
Percorre ancora
cigolanti rotaie
il mio inquieto vagare.
Mai più viaggiare.
Mai più sogni erranti
appesi a grucce tarlate.
Mai più occhi chini ad un binario
su una pagina di parole crociate.
Torno indietro, dunque.
A piedi ritorno da me.
Ricomincio da qui
con l’abbraccio del mio solo maglione
la valigia di sogni pesante
e il tepore nel cuore di una fredda stazione.
24 settembre 2011
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