Tu vieni e vai e le porte si chiudono
più dolcemente, quasi senza vento.
Tra chi va per silenti case
sei il più silente.
Ci si avvezza tanto alla tua presenza
che si resta chini sui libri
quando le immagini si fanno belle
nel blu della tua ombra,
perché risuoni in ogni cosa
a volte forte e a volte piano.
Se ti scorgo nei miei pensieri, spesso
si spacca la tua grande immagine:
sei un capriolo luminoso e corri
io sono buio e sono un bosco.
Sei una ruota accanto a me
e dei tuoi mille raggi bui
uno si fa sempre più greve
e sempre più vicino,
e crescono ad ogni suo giro
le mie opere obbedienti.
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Nasciamo, per così dire, provvisoriamente, da qualche parte; soltanto a poco a poco andiamo componendo in noi il luogo della nostra origine, per nascervi dopo, e ogni giorno più definitivamente.