Non conosco
la quiete
quel delizioso
soporifico stato d'inerzia
delle ore liete.
Non conosco
la pace
quella cricca celata
quel recondito anfratto
dove il dolore
si fiacca e tace
quel sereno ancoraggio
per anime spossate
in cerca d'approdo
in un effimero passaggio.
Conosco
il turbamento
quella buffata insperata di vita
quella folata che si scatena
d'improvviso nel tuo sguardo
quella raffica d'ardore
che consuma
e ti sconquassa
come un vento d'oltremare
dal profumo sconvolgente
di zagare e di arance amare.
Della vita
conosco il tormento
quello dei sogni
acchiappati al volo
nell'estasi di un momento.
29 giugno 2024
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