Le tue labbra
scorrevano
sotto le mie impronte digitali.
I miei occhi
accarezzavano
le tue sopracciglia.
Il mio sguardo
si perdeva nel tuo.
Come un satellite
perso nel vuoto,
lentamente attraccavo
alla base.
Una mossa violenta
e poteva essere rottura.
I boccaporti
si schiusero
e poli si attrassero,
semplicemente.
Riemersi di colpo
dal mare dei tuoi occhi,
ma il respiro continuò
a mancare.
Il battito
divenne pressante.
Mi abbandonai
ai miei sensi,
per assaggiare
la tua anima.
5 marzo 2013
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