Un figlio lontano
UN FIGLIO LONTANO
A volte mi prende lo sconforto
Pensando che forse non rivedrò
Mai più di persona un figlio
Quel figlio che molti anni fa
Ha preso uno zaino di pensieri
Se lo è caricato sulle spalle
E ha portato corpo e mente
Lontano migliaia di miglia
Da me e dalla sua famiglia
Creandone di nuove, se mai
Ma com’è giusto che sia
L’ho già di persona ringraziato
Per avermi fatto vivere emozioni
Che senza tutta la sua baldanza
Non avrei mai potuto provare
Restando qui seduto in poltrona
E vivendo ogni giorno una rutina
Che non si discosta poi molto
Da un solito misurato trantran
Ho visitato il suo nuovo paese
Non ancora quanto avrei voluto
Ma abbastanza approfonditamente
Con escursioni viaggi emozioni
Che hanno messo a dura prova
Il mio spirito poco avventuroso
E mi han fatto capire che il mondo
È una grande scoperta ineguale
Il rammarico che ripeto mi piglia
Talvolta, raramente, ma mi prende
È che la mia età e la sua crescono
Inevitabilmente incessantemente
E la salute dei vecchi e insieme
Il lavoro impellente dei giovani
Non permettono troppe escursioni
Troppi lunghi viaggi nel paese
Del vecchio o in quello del giovane
E si rischia come finale soluzione
Di non abbracciarsi fisicamente
Ancora una volta in un incontro
Ma la vita ha mille soluzioni
Anche quando non sembrano
Esserci delle vie d’uscita
E se potremo ancora dialogare
In un modo diretto o indiretto
E se le cose andranno bene
Il bene resterà il collante
E ognuno di noi capirà
Di avere fatto quella scelta
Che doveva essere poi fatta.
(090425)