Quel vuoto in me
ora non c’è più,
la solitudine si sgrana
in mille schegge
e rotola
in un angolo della vita.
Ecco il sole, la luce.
Il cuore si aprì
‐ perché egli venne ‐
Si schiuse alla vita
‐perché egli mi avvolse‐
E cantò nuovi romanzi.
Ora lucido d’oro e d’intarsi
questo scrigno
dove racchiusa è la mia anima.
Da “Uno scrigno è l’amore” 2007
26 aprile 2012
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Non è vero che chi legge ha la testa tra le nuvole. Tutt’altro. Ma il poeta non può più stare solo nella sua torre a rimirare il cielo. Deve sporcare di fango i suoi passi, e raccogliere il respiro del mondo.