Vedo in te
il coraggio furioso dei giorni di nebbia
quando l'orizzonte
pare un'utopia maldestra
e le ipotesi si specchiano nel nulla
prima di abbracciare il cielo.
Vedo in te
la riflessione del cristallo
nella fragilità degli attimi
ed il consistente indugio
nell'attesa di una mano
che ammansisca l'argine.
Vedo in te
la desinenza di giorni vissuti
in sciami di capelli raccolti
e ceste di preghiera
a adornare mense disadorne
sulla scia di lacrime.
Vedo in te
l'imbrunire e l'alba
il risveglio delle mie labbra
e la tua bocca
come mantra
a lusingare il canto delle cicale.
13 maggio 2016
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