E mi vegli dalla cattedrale dei monti,d
dalle ritorte navate di argilla frenata al mare.
Io dormivo nell'ambone dei tuoi venti, dove lo scirocco pasteggia
le ossa ai limoneti ed il duro campanaccio dei tuoni
infilza i rami di fuoco.
28 aprile 2011
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La poesia ha la stessa imperscrutabilità del futuro: non si possono prevedere le parole che verranno.