Come un bambino
dalla plastica trasparente della confezione regalo
scorge felice
il suo giocattolo
preferito,
così
accolgo la tua voce.
Quasi fosse un surrogato fatato, ne rido
raccogliendo fili di seta nella mano.
Interrogo l'ordito indovinandone i toni,
ugole
in campane di cristallo: sono un walzer
di gigli,
gladioli,
morbide rose
le lettere
danzanti sulle tue labbra,
viole e girasoli.
Come in una clessidra
vitrea
scorre
la tua voce,
così
la sabbia dorata
nel mio cuore.
22 febbraio 2013
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