E così mi sedetti

E così mi sedetti, non dove avrei voluto, ma dove il caso e la coscienza mi portarono. E mentre il mondo scambiava maschere per volti e menzogne per verità, io imparai che il solo posto giusto è quello in cui l’anima resta integra. E lì, tra il frastuono delle voci vuote e il silenzio dei cuori pesanti, compresi che la dignità non ha bisogno di proclami né la verità di testimoni. Basta ascoltare il battito del proprio cuore per sapere dove stare, perché chi si conosce non si smarrisce, e chi si accetta non teme il posto che gli è stato dato. “E mentre gli altri cercavano sedie più alte o più comode, io restai lì, dove la coscienza non baratta la quiete con l’inganno. Perché il valore di un posto non sta nel prestigio, ma nella pace con cui vi si rimane. E così, anche seduta dalla parte del torto, fui più giusta di chi si alzava per convenienza. E capii che il torto e la ragione sono spesso illusioni, specchi deformati da chi guarda senza vedere. Non era la sedia a definirmi, né il giudizio altrui a scolpire la mia essenza. Perché l’anima non ha posto fisso, ma dimora dove risiede la verità. E chi porta verità nel cuore, ovunque si sieda, resta in piedi dentro di sé.”