Essenza

Ho denudato la mia anima, mentre le ferite del tempo hanno scelto di pugnalarmi, là dove avevo avuto il coraggio di fidarmi. Ma non sono rimasta cenere. Ho raccolto ogni frammento sparso, ogni parola tagliente, ogni sguardo distorto, e ne ho fatto argilla. Con mani tremanti, ma vive, mi sono ricostruita. Ricucita e rattoppata. Ora porto le cicatrici come sigilli, non come condanne. Perché se anche il dolore ha osato ferirmi mi ha resa più vera, più intera…E mai più invisibile a me stessa. Non mi nascondo più. Non chiedo più permesso per sentire, per essere fragile e immensa allo stesso tempo. Ho imparato che il dolore non sempre è sinonimo di sofferenza a volte la sua profondità e intensità può portare cambiamenti importanti e rinascita essenziali per la maturità emotiva. Cammino con passo quieto, ma dentro porto un incendio che non consuma: illumina. E se un tempo mi ero persa e combattevo contro me stessa, oggi sono io la custode del mio cuore, la voce che mi difende, la casa che mi accoglie. Non sono rinata: sono emersa, senza rumore, ma con una forza che ora nessuno può più spezzare.