Ho scelto

Ho scelto di non abitare più la terra del rancore,
ma di piantare radici nel terreno quieto della rinascita consapevole, tra alchimia e cuciture, sulla strada di rettifica per la riparazione dell’anima. Non attendo scuse: le ho sciolte nel silenzio. Non cerco giustizia negli altri: l’ho trovata nel perdono. Perché chi perdona davvero non dimentica, ma trasforma la ferita in una benedizione nascosta nel dolore. E vivere, ora, è il mio modo più sacro di restare intera. Ora cammino non più per fuggire, ma per ritornare a me, alla mia pace, al mio shem inciso tra le pieghe del tempo. Ho compreso che ogni lacrima è stata un’alleanza, ogni caduta un patto silenzioso con la mia forza. E nel perdono ho incontrato Dio, non fuori da me, ma nello spazio sacro dove ho scelto di non farmi più del male. Sono figlia della frattura e della luce, della cenere e del fuoco, e nella mia guarigione dimora la voce dei miei avi, che mi hanno insegnato che solo chi benedice il proprio cammino è già in cammino verso la rinascita, pienamente consapevole della sua forza interiore e della suo coraggio nel vivere in armonia con il proprio cuore e con il proprio destino.