L'uomo, la volpe e le pecore
Un uomo camminava, braccato dal buio.
Non era solo paura: era qualcosa che lo seguiva da tempo. All’improvviso, un fruscio dietro un cespuglio. Si voltò. Una volpe lo fissava.
Non era minacciosa, né selvaggia. Era… simile a lui.
Si riconobbero senza parlare. E cominciarono a camminare insieme.
Lungo il sentiero, incontrarono delle pecore smarrite.
Spaventate all’inizio, poi attratte.
Si avvicinarono, quasi affamate di compagnia.
E si innamorarono, o forse fu solo un bisogno.
Non fecero caso ai gesti goffi dell’uomo, né agli sguardi ambigui della volpe.
Ignorarono le contraddizioni, le finzioni sottili, i silenzi forzati.
Cercavano protezione. Cercavano pace.
E loro, l’uomo e la volpe, la offrirono.
Ma non era sincera. Era una tregua. Una scelta di comodo, spacciata per amore. Così andarono avanti convinti di aver fatto la cosa giusta: sacrificarsi per un equilibrio. Liberarsi di ciò che pesava, senza mai dirlo davvero. Proteggere tutti, poco. La verità, per niente
PS: Un racconto sull’illusione di proteggere, mentre si rinuncia a essere sinceri.
‐‐‐