La mente non guarda, ricrea

La mente non guarda, ricrea; non osserva, ma interpreta. Vede non ciò che è, ma ciò che teme, ciò che ama, ciò che manca. È uno specchio incrinato dall’esperienza, che rifrange il mondo attraverso le ombre della memoria e i lampi dell’immaginazione. Così, ogni realtà è una ferita o una carezza: dipende da quale occhio scegliamo per guardarla. Perché la mente è un giardiniere invisibile: può coltivare spine nel pieno della primavera o raccogliere fiori anche nel mezzo di un inverno interiore. Ogni pensiero è un seme, ogni emozione una stagione. E così il mondo fuori diventa il riflesso di ciò che accade dentro: una guerra o una tregua, una notte o un’alba appena nata. Ciò che chiamiamo realtà è spesso solo una poesia non ancora scritta o già dimenticata, un sogno che si finge logica,
un silenzio pieno di significati che non osiamo ascoltare.”