La vendetta degli Illuminati

Estratto da un nostro “work in progress”:
“[…] Gli Illuminati, coloro che ardono di passione, abituati a sempre nuove sfide e proiettati nel continuo rimescolarsi del flusso creativo, a fronte delle proprie opere e azioni a favore della conservazione della cultura, che ormai molti confondevano con la “saccenza”, si attendevano una reazione da parte dei componenti di quel gruppo, ormai molto compatto e numeroso. Lo dice anche il “Terzo principio della Dinamica” di Isaac Newton – imprescindibile tra le Leggi che regolano il nostro Universo (perlomeno, quello conosciuto) – che a ogni azione corrisponde una reazione uguale o contraria.
Niente. Quel gruppo di persone sembrava sfuggire a tale Legge, quasi appartenesse ad una dimensione totalmente estranea e sconosciuta. Individui prigionieri nel culto del proprio ego, tanto smisurato quanto ingiustificato, incapaci di riconoscere e ascoltare la parola saggia, prediligendo le urla e gli strepiti insensati, sempre pronti a seguire il capobranco più feroce o quello più sguaiato e ignorante, a credere alle bugie più banali ed evidenti, piuttosto che attivare il proprio senso critico per riflettere su ciò che veniva loro somministrato. Gente intrappolata nelle facilitazioni illusorie e negli ammiccamenti della tecnologia, il nuovo “oppio dei popoli”, dopo la religione di Marxiana memoria.
Qualsiasi tentativo di comunicazione con quegli esseri fu inutile: ogni messaggio non si propagava, allo stesso modo di come avviene per le onde sonore nel vuoto cosmico. Evidentemente, il problema non era nella qualità o nell’intensità delle onde sonore, ma l’aridità del luogo dove si cercava di farle propagare.
Adusi alle reazioni forti, potenti e scalpitanti, repulsivi nei confronti del politicamente corretto, delle persone solamente spettatrici, di quelle che nulla e nessuno le scalfigge, in ossequio al volere dell’Arcangelo Bianco e di Lucifero, il Bene e il Male ‐ da sempre alleati e complementari, come sono rappresentati nella saggezza dello Yin e dello Yang, attorcigliati l’uno all’altro, con un seme dell’uno nell’altro ‐ che sin dal Principio dell’Universo li avevano protetti e mantenuti liberi nel corpo e nei pensieri, gli Illuminati constatarono che quella situazione di ignavia, negligenza, ignoranza e supponenza non era più tollerabile. Perciò, decisero di agire, e la loro discesa in campo non avrebbe permesso di avere superstiti o prigionieri: non erano previsti, non erano concessi o ammissibili.
Così, “Lo sfrecciare fragoroso di luminose trascendenze
trionfò
sull'assordante quiete di quell'empirica oscurità.” (auto‐citazione)