Mio nonno scrive erotici (inedito)

AVVISO: Racconto erotico sentimentale per adulti. Il testo può contenere descrizioni pornografiche estreme.

In genere la realtà e d'ispirazione alla fantasia... poi, dalla fantasia, a volte scaturisce un racconto. Ebbene questa volta le cose si ribalteranno, con grande sorpresa per la giovane Marzia.

1

Cara Giovanna, sono Marzia 17 anni, spero di diplomarmi quest’anno, frequento il liceo classico, diciamo in una città del sud (eh eh). Mi è sempre piaciuto leggere e “qualcuno” che poi ti dirò, mi ha offerto gli spunti giusti per conoscere alcuni dei capolavori della narrativa, e per amarli. Questo, grazie a “lui”, alla fine ha fatto la differenza tra la mia, pur giovanile, cultura e gli altri studenti, miei amici.
Ti scrivo per raccontarti una cosa che mi è capitata, ma è talmente incredibile, e intima, che non ne posso parlare con nessuno… anzi sono certa che questo episodio reterà nascosto per sempre nella mia memoria e, almeno adesso, a caldo come si suol dire, non si ripeterà mai e poi mai.
Perché scrivo a te?
E a chi altro potrei…? in realtà, perdonami, ma fino a un paio di mesi fa nemmeno sapevo della tua esistenza, tra l’altro in questo mondo disconosciuto dai ragazzi, del racconto erotico. Noi, come tutti, si guardano i Social, si segue Tic Toc e, a volte, anche YouPorn, per non parlare dei video indiscreti dei compagni, sempre più frequenti in questo mondo dove si guarda più all’apparire che all’essere.
Comunque… sono qui perché ho avuto un’esperienza “esplosiva” e inenarrabile, nel senso che non posso dirla a nessuno… né in famiglia, né a scuola e nemmeno alla mia amica del cuore. Non che mi vergogni ma, a freddo, non riesco proprio a parlarne e poi penso alle conseguenze, penso che se ciò che nascondo dovesse venire a galla sarebbe una vera tragedia, mentre per me, nel mio animo è semplicemente un ciclone di emozioni, che fa seguito a un ciclone di piacere: incredibile, conturbante… terribile!

Allora…
qualche tempo fa ero dai nonni, dove sono spesso accampata visto che i miei genitori lavorano, quindi spesso lì pranzo e il pomeriggio lo passo da loro. I miei nonni non sono vecchi ma la nonna è un po’ depressa e passa molto tempo dalle figlie, cioè o da mamma o da sua sorella. Mio nonno, invece, sta fin troppo bene: è gioviale, accomodante e sempre pronto a darti il consiglio più saggio o l’indicazione più arguta. Dal 2021 è in smart working per un qualche ufficio che non ho mai capito bene, per questo nessuno si meraviglia se passa assai tempo nel suo studietto.
Un giorno avevo il cell scarico, appena tornata da scuola avevo l’emergenza di cercare qualcosa al PC… nonno stava preparando per il pranzo ed io, senza pensarci, filai dritta al suo computer per … per …
e niente: rimasi semplicemente folgorata!
Ora mi spiego meglio, a onor del vero: non è che trovai il browser costellato da video porno ma… qualcosa c’era. Piccole foto. probabilmente di Avatar, alcuni abbastanza “esplicite” ma per il resto erano i titoli dei trafiletti ad avermi sorpresa.
“Una moglie troia”; “Un cazzo per l’amante”; “L’inculata finale” e altre amenità, insomma mi resi conto che ero su una pagina di racconti erotici…
Il tempo di realizzare il “dramma” e divenni rossa come un peperone, aprii in fretta la scheda successiva, affinché la schermata cambiasse e il nonno non capisse…
ma fu peggio: c’era aperto, pronto per la lettura un TUO e book, Giovanna. Depravazioni in famiglia; intanto il nonno era corso verso lo studio, probabilmente aveva realizzato quanto stava accadendo.
Ci incontrammo, ci guardammo, l’imbarazzo era palpabile tra noi due.
‐ Scusa nonno, dovrei cercare un sito… per la scuola e… ‐ cercai di dire farfugliando.
Lui imbarazzato ma senza farla tragica: ‐ Va bene, va bene… insomma se mi date il tempo facciamo tutto…
Mi spostai, lui liberò il PC e mi lasciò con la pagina di Google tutta per me.
‐ Quando hai finito vieni, ti ho fatto pasta e piselli.
Quale pietanza più indovinata e pertinente, mi chiedo oggi?

2

Mentre il nonno era quasi sempre a casa la nonna era sempre fuori, soprattutto il pomeriggio tra amicizie e figlie. Così, come da bambina, ancora oggi succedeva che io stessi spesso a studiare o a cazzeggiare dal nonno, dopotutto le case dei familiari erano tutte a pochi passi. Ero stata la prima nipotina… così dai nonni spadroneggiavo e se per qualche motivo si faceva tardi dormivo da loro senza problemi.
Comunque dopo il “fattaccio”, anche se da soli, cercavamo di evitare l’argomento… ma si sa la curiosità è femmina e poi volevo sembrare la ragazza evoluta che mi sento di essere e mi dispiaceva molto pensare che nonno Andrea si sentisse mortificato per la mia scoperta involontaria. Un pomeriggio esordii con semplicità:
‐ Allora nonno, come va con i racconti, ti piacciono davvero?
Lui mi guardò abbastanza sorpreso ma poi rispose:
‐ Guarda Marzia… non è come pensi…
‐ Guarda tu, nonno Andrea! Io non sono più una bambina… non ti devi creare problemi stupidi. Io ti posso capire e, anzi, mi piace tantissimo che tu sia ancora così interessato al sesso, e poi…
‐ Ehi, ehi, frena, ‐ disse – guarda che non è come può sembrare. Non sono mica un satiro che passa le ore a guardare pornografia.
‐ Ma sicuro, lo capisco… e ti credo.
‐ Vedi i racconti sono un piacere per la fantasia. C’è un po’ di spazzatura, molte sciocchezze, ma ti garantisco che ci sono anche scrittrici e scrittori che ti fanno volare con la mente, raccontano storie piccanti, tutto qui, ma al di la di qualche parola “sconcia” sono interessanti e, non ci crederai, ma tanti mi riportano agli anni della giovinezza.
‐ Caspita, nonno… in che senso?
‐ Vedi, devi sapere… insomma io lo capisco facilmente. in tanti che scrivono sono persone di una certa età… raccontano le loro esperienze o storie intrecciate sui loro ricordi veri ma con l’aiuto di tanta fantasia. Comunque spero solo che a causa di questo fatto non ce l’hai con me, o peggio pensi a male…
Allora mi alzai e corsi da lui per abbracciarlo.
‐ Ma vuoi scherzare, nonno mio? Io ti voglio ancora più bene, nel senso che ti sento ancora più vicino … anzi sono felice di poter condividere questo segreto… ‐ poi rallentai ma non per bloccarmi del tutto, ‐ vedi io mi sono accorta che nonna fa la sua vita, insomma credo che vi vogliate sempre bene ma è ovvio che avete … come dire interessi diversi, distanti.
Ci staccammo e lui disse bonario.
‐ No, sai, non è che non ci amiamo più, al contrario, forse ci completiamo. Non vedi? Lei è più pratica, più utile alle figlie, a tutti voi. Immagini me, indaffarato ad aiutare nelle piccole grandi cose della vita, nei rapporti, nelle spese… rispettare le ricorrenze, preoccuparsi per la salute? Lei supporta voi e, almeno lo spero, io supporto lei, perché dopo tutto la sera tona a casa e siamo felici di stare a ancora insieme.
‐ Ah ah, wow – risi sfacciata – e allora, visto che siamo in argomento… ma dimmelo tu e nonna avete ancora rapporti?
‐ Ma tu guarda! Piccola spudorata … ma di chi avrai preso! – mi sgridò ma sorridendo – Cosa vai a pensare? Certo che sì… come si vuol dire non siamo più ragazzini ma credimi, tua nonna non è soltanto la “vecchietta” imbranata del vostro immaginario familiare… e poi sai, non faccio per dire ma io non sono mica ancora un vecchio rincitrullito. Oh, dopotutto ho 60 anni, anche se per voi ragazzini sembrerò Matusalemme.
Continuammo a chiacchierare di erotici e a divertirci punzecchiandoci a vicenda, poi lui preparò una dolce cioccolata e alla fine… visto che non avevo compiti e la serata era lunga, dopo molte insistenze accettò di farmi dare un’occhiata a qualcuno di quei racconti che a lui piacevano.
E poi… la rivelazione choc!

3

Un mesetto dopo.
Non avevamo più affrontato l’argomento ma, all’epoca del nostro battibecco il nonno mi aveva poi segnalato alcuni titoli di erotici… su mia insistenza ovviamente.
Li volevo leggere superficialmente ma erano racconti brevi e, visto che li trovavo sempre più eccitanti, li guardai con sempre maggiore voracità. Non nascondo che alcuni erano veramente molto stimolanti, per questo devo ammettere che in certi casi mi sono turbata e bagnata, in altri mi sono dovuta masturbare fino all’orgasmo, per placare l’arrapamento che mi avevano provocato.
Ho avuto qualche storia quasi infantile… ma non ho ancora un ragazzo e, anche se pochi ci credono, ero ancora vergine (almeno, fino a pochi giorni fa,,,), insomma non facevo tutto questo sesso se non l’occasionale autoerotismo che, ora, i racconti erotici stuzzicavano. Quando partivo con la testa e mi facevo i ditalini, tra l’altro pensavo che quelle storie le aveva di certo lette anche nonno Andrea… e cosa faceva? Si masturbava… oppure aspettava la nonna per scoparla? Come aveva il cazzo: grande, piccolo… era duro alla sua età?
Quei pensieri lascivi mi abbandonavano poi, dopo l’orgasmo. Mi ricomponevo e tentavo di non pensarci, visto che mi provocavano un certo turbamento.
‐ Allora, signorina… alla fine ne hai letto qualcuno dei titoli “peccaminosi”? – nonno Andrea mi prese alla sprovvista. Avevamo appena finito di pranzare, come al solito eravamo soli in casa. Il fatto di avere provato il piacere mentre scorrevo le righe delle storie porno mi rendeva un po’ vulnerabile, dopotutto trattavano argomenti molto espliciti e perversioni varie… in famiglia non parlavamo mai di questi argomenti, la confidenza coi nonni era estrema ma il sesso esplicito e l’intimità personale erano certamente un tabù.
‐ Qualcuno sì, ‐ dissi con aria un po’ saccente – insomma… ci ho dato un’occhiata.
Pensare che io e mio nonno avevamo provato piacere leggendo di chiavate, inculate, rapporti orali e sperma bevuto, il tutto descritto nei minimi particolari mi crollò addosso come una trave, non ero preparata a tanta estrema intimità, col nonno Andrea poi, l’uomo che mi aveva praticamente cresciuta da bambina.
‐ Vedo che sei turbata, piccola mia… mi spiace… cambiamo subito argomento, dai.
‐ No, no, nonno, scusami… non giudicarmi infantile e solo che provo un po’ di imbarazzo. Sai in realtà non sono tanto esperta… ‐ sorrisi senza troppa allegria – io ho “fatto” ben poco di quello che invece ho letto in quelle storie.
‐ Ho tesoro mio… perdonami, credo di capire che… che tu…
Stavolta risi di gusto perché ora in imbarazzo era lui!
‐ Esatto nonno, si può dire, non è un peccato: sono ancora vergine!
‐ Scusa ancora… e io cretino che volevo farti una rivelazione…
‐ Caspita, e cosa aspetti? Dimmelo subito, son tutt’orecchi.
‐ E sì, ok. Per favore non dirlo a nessuno mi vergognerei troppo…
‐ Certo che sì… allora dai, voglio sapere… ‐ lo incalzai.
‐ Hai letto qualcuna delle storie di un tale Nathan?
‐ Nathan… oh, sì. Quello che scrive di rapporti a tre e di corna… eh, sì, letti e ammetto che sono molto… forti, eccitanti diciamo.
Ormai l’imbarazzo era passato tra noi due e iniziavamo ad aprirci tra noi in maniera meno drammatica.
‐ Ecco piccola, volevo sapere che ne pensavi… perché Nathan, insomma: quei racconti li ho scritti io. – non credo se lo aspettasse ma nonno Andrea arrossì visibilmente.
Nella cucina l’aria si fece pesante e la tensione palpabile.
‐ Wow, nonno… che cazz… ops, scusa… Tu? Incredibile, – ero veramente stupita – quindi tu… tu hai fatto quelle “cose”.
‐ Fatto… fatto… è una parola “grossa”, qualcosa, magari sì, in passato, in gioventù, ma si tratta ora di racconti, no? Diciamo che è meglio posizionare tutto nel mondo della fantasia…
‐ E la nonna?
‐ La nonna… cosa?
‐ Anche nonna partecipava… anche la nonna faceva quelle cose…
‐ Gioia… quelle cose!!! Dai, alla fine si tratta di giochi, giochi per adulti: non abbiamo ucciso nessuno. Vedi, Marzia, quando si prova piacere, quando le persone sono eccitate, vivono e ragionano in maniera diversa… più libera; magari fanno cose che a pensarci a freddo si rifiuterebbero di fare.
Ma tu non sei più una bambina… lo puoi immaginare, no?
‐ Certo, certo, nonnino mio, – sorridevo del suo imbarazzo ‐ ma certo mi sconvolge pensare a te e alla nonna impegnati nel sesso estremo, a fare “cose” magari anche insieme a un’altra coppia… trasgressiva.
La cucina ripiombò nel silenzio, probabilmente eravamo andati un po’ troppo oltre in quelle confidenze che non facevano parte della nostra etica del quotidiano. Probabilmente il nonno si era lasciato un po’ andare… era andato troppo oltre considerandomi fin troppo matura… ora cosa pensava? Che ero ancora una bambina e si sentiva in colpa per avermi turbata?
Ma non era così ed era il momento di dirglielo. Il fatto che ero ancora vergine non significava che non avevo mai visto o assaggiato un cazzo… forse non ero una donna fatta ma sapevo come provocarmi degli orgasmi irrefrenabili o come far venire un ragazzo con schizzate esagerate.
Il nonno mi amava ed io amavo lui… ma questo non faceva di me una santarellina… e glielo feci capire.

CONTINUA