Siamo radici che camminano
Siamo radici che camminano, in cerca di un terreno che non esiste. Incontriamo altri passi, ci intrecciamo per un tratto, ma nessuno può portare il peso della nostra ombra. Eppure nel silenzio tra un battito e l’altro l’anima si colora, non perché trovi risposta, ma perché impara a danzare con la domanda. Ogni incontro è un lampo, ogni amore una tregua. Ci aggrappiamo ai sorrisi come a pezzi di legno in un fiume che non smette di scorrere, sapendo che anche il legno, prima o poi, si consuma. Ma non è disperazione, è consapevolezza: capire che la bellezza non sta nella durata, ma nell’intensità di ciò che ci attraversa. C’è una nobiltà nell’andare avanti anche quando nessuno ci vede, una grazia segreta nel cadere e rialzarsi in silenzio. E forse la vera libertà è accettare che siamo soli non come condanna, ma come verità sacra. Perché solo da lì, da quel centro nudo e vulnerabile, possiamo amare davvero: senza possedere, senza chiedere salvezza. Solo condividendo, per un attimo eterno, la luce che ci resta. di Raffaella Frese