su "Capitalismo parassitario"

"Nel mondo liquido-moderno la solidità delle cose, come la solidità dei legami umani, è vista come una minaccia: qualsiasi giuramento di fedeltà, qualsiasi impegno a lungo termine preannuncia un futuro gravido di obblighi che limitano la libertà di movimento e riducono la capacità di cogliere nuove opportunità[...] La prospettiva che ci venga rifilata un'unica cosa per tutta la vita è assolutamente ripugnante e spaventosa.[...]
Il nostro mondo ricorda sempre più Leonia, la "città invisibile" di Italo Calvino dove "più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l'opulenza si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove ". La gioia di "liberarsi" di qualcosa, l'atto di scartare e gettare i rifiuti, è la vera passione del nostro mondo.
La capacità di durare non depone più a favore di qualcosa. Agli oggetti e ai legami si chiede di servire a tempo determinato, e una volta che non servono più ci si aspetta che siano distrutti o comunque eliminati - e devono esserlo.
[...] le conferme possono essere fuorvianti quanto rassicuranti: diventano trappole da cui guardarsi, dato che rischiano di istillare abitudini e istinti che un attimo dopo si riveleranno inutili e persino dannosi.
Come notò Ralph W. Emerson, pattinando sul ghiaccio sottile la salvezza sta nella velocità. Chi vuole salvarsi farà bene a spostarsi tanto in fretta da non rischiare di mettere troppo alla prova la resistenza di un qualsiasi punto. Nel volatile mondo della modernità liquida, in cui è difficile che una forma qualsiasi mantenga la propria struttura per un tempo sufficiente ad assicurare fiducia e a rapprendersi in un'affidabilità a lungo termine, camminare è meglio che starsene seduti, correre è meglio che camminare e cavalcare l'onda è meglio che correre. L'onda si cavalca meglio se si procede con leggerezza e brio; è bene non farsi troppi problemi sulle onde in arrivo, e tenersi pronti ad accantonare in qualsiasi momento le preferenze di un tempo".

Il testo che ho voluto riportare è tratto da Capitalismo parassitario, del celebre sociologo polacco, Zygmunt Bauman, professore nelle Università di Ledds e Varsavia, autore di molti libri, tra cui Dentro la globalizzazione; Modernità liquida; Consumo, dunque sono; L'arte della vita... Nei suoi scritti Bauman fornisce una lucida analisi della realtà moderna, ciò che egli definisce "modernità liquida". Approfondisce il carattare sostanzialmente parassitario del capitalismo, e non solo: pagine interessanti riguardano anche il conflittuale rapporto tra genitori e figli, i quali sono separati dagli anni, dalle diverse società e condizioni della società stessa; analizza la cultura moderna, che Bauman definisce la "cultura dell'offerta"; l'istruzione, il sapere. Insomma, parla del nostro mondo, dove i principali protagonisti sono "precarietà" e "flessibilità", ciò che lui definisce "modernità liguida", in cui non c'è più posto per l'ora e per sempre.

Capitalismo parassitario

di Zygmunt Bauman

Libro "Capitalismo parassitario" di Zygmunt Bauman
  • Casa Editrice
    Laterza
  • Dettagli
    66 pagine
  • ISBN
    8842090980