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Ci sono due tipi di musica: quella che si ascolta, quella che si suona.
Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri.
Le parole non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.
La letteratura: un codice che bisogna accettare di decifrare.
Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia.
Esiste solo un modo per sfuggire all'alienazione dell'odierna società: allontanarsi.
Pretendo di vivere pienamente la contraddizione del mio tempo, che di un sarcasmo può fare la condizione della verità.
Ogni ripudio del linguaggio è una morte.
La vita è fatta di piccole solitudini.
Amo gli attori che recitano tutti i loro ruoli nello stesso modo, se questo modo è al contempo caldo e chiaro. Non amo che un attore si travesta, ed è forse questa l'origine del mio dissidio con il teatro.
Davanti all'obiettivo io sono contemporaneamente: quello che io credo di essere, quello che vorrei si creda io sia, quello che il fotografo crede io sia, e quello di cui egli si serve per far mostra della sua arte.
La letteratura non permette di camminare ma permette di respirare.