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"La grande bellezza" è un film meraviglioso, molto ispirato, e credo sia molto difficile fare un film felliniano senza risultare ridicolo. Ho visto le immagini di Roma nel finale, mentre scorrono i titoli, e ho capito di nuovo quanto mi manca(…)

Sono sempre del parere di non esagerare con gli effetti: less is more. È come Lo squalo, il primo è il migliore, perché lo squalo lo vediamo pochissimo, il mostro non è lui, ma l’acqua.

Fare spaventare la gente con un film è un lavoro molto difficile, per me è stato più facile fare film comici.

Per me c’è la necessità di intendere il cinema come un mezzo di comunicazione di massa, così come il teatro, la televisione.

L'attore può portare un grande contributo linguistico al film senza per questo sottrarre nulla all'autonomia e alla libertà di espressione dell'autore.

Il mio lavoro non è terapia. Tuttavia, devo ammettere che ho familiarità con molti dei meccanismi dell'apparato di persecuzione mostrati nel film, e questo mi ha chiaramente ispirato.

La storia di un uomo ingiustamente accusato è sempre affascinante, ma è anche una questione molto attuale, vista la recrudescenza dell’antisemitismo.