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Certe volte ci si sente ridicoli, anzi quasi stupidi, quando si racconta un libro. È un'occupazione che indica un'ineducabilità senza speranza.

Fino a diciotto anni tutti scrivono poesie; dopo, possono continuare a farlo solo due categorie di persone: i poeti e i cretini

La demenza non può riconoscere sé stessa, nello stesso modo con cui la cecità non può vedersi.

La paura o la stupidità sono sempre state alla base della maggior parte delle azioni umane.

Il problema della società moderna è che gli stupidi si sono messi a pensare.

Pare che certa gente abbia fatto la fila per tre volte quando il buon Dio ha distribuito la stupidità.

Benedetto Croce diceva che fino all’età di diciotto anni tutti scrivono poesie. Dai diciotto anni in poi rimangono a scriverle due categorie di persone: i poeti e i cretini. Quindi io precauzionalmente preferirei considerarmi un cantautore