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Ho sempre avuto la profonda, radicata convinzione di non essere una persona come tutte le altre, e che ci sia una fantastica, eccitante nuova vita che mi attende dietro l'angolo.

La mamma mi ha insegnato che bisogna sempre guardare avanti. Bisogna agire secondo un piano se fai una mossa sbagliata sei finita.

Leggere e scrivere letteratura vuol dire opporsi a ogni atto che distrugga la vita.

Ci sono nella vita delle testimonianze da rendere alle quali non ci si può sottrarre.

Ma la vita è triste e solenne. Ci fanno entrare in un mondo meraviglioso, ci incontriamo, ci salutiamo e percorriamo la stessa strada per un pezzo, poi scompariamo nel medesimo modo assurdo e improvviso in cui siamo arrivati.

Gli uomini hanno impiegato migliaia e migliaia di anni per dare un nome a tutte le piante e a tutti gli animali della Terra, e ancora non hanno finito. È per questo che la durata di una sola vita umana non è sufficiente per imparare tutto.

Vivere era già abbastanza difficile, ma morire era un compito eroico.

La discrezione non è altro che il senso di giustizia per quanto riguarda la sfera dei contenuti intimi della vita.

Io non mi curo ma di quello che sembro, di come gli altri mi vedono. Sono così, come la mia vita, le mie speranze, le mie delusioni, le mie gioie e le mie infelicità mi hanno fatta. Lo sono senza riserve e senza ipocrisie.