Io, Galileo, essendo giunto al mio settantesimo anno di età, essendo un prigioniero in ginocchio, e davanti alle vostre Eminenze, tenendo davanti agli occhi il Sacro Vangelo, che tocco con le mie mani, abiuro, maledico e detesto l'errore e l'eresia del movimento della terra. *Confessione per uscire di prigione nel 1634*