Carmen Laruccia
  • 23/08/1974

Scritti da Carmen Laruccia

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Quando basta un soffio di vento per allontanare qualcuno, non usare tutto il tuo potenziale.

A volte credo di avere dentro me  tutti i mali del mondo. La vita degli altri che mi scorre nelle vene, bruciandomi. Le altrui solitudini, le loro delusioni, il loro disamore, permeano, attraverso le loro voci, all'interno di qualche mio posto(…)

La diffidenza è una crepa sottile che insidia la fiducia che riponi nel tuo prossimo. Essa tesse la sua tela alimentandosi con le sconfitte del passato, evocandole. E non ti serve scacciarne il pensiero, essa è sempre lì, che ti aspetta beffarda,(…)

Non sopporto la mia testa per aria, questa dipendenza emozionale che mi fa continuamente pensare a te. Odio già, quest'amore.

Se amare vuol dire perdonare temo di non aver affatto amato in tutta la mia vita. Ho ritorto ogni parola, ogni suo gesto di debolezza, con la più genuina voglia di farlo. Se forte è stato l'affronto, ancor di più è stata la mia sete di far piazza(…)

La prigione del sè è la superbia del nostro tempo.

Nel silenzio mi perdo. Mi pare più scuro della notte più oscura e nonostante io conosca molti modi per far soffrire, rifuggo da questa forma scellerata di negazione.

Per C.

Di tutti quelli che incontriamo
solo alcuni
lasciano un'emozione
quando non sono più con(…)