...

Prova ancora,
a rinchiudere un poeta,
in un recinto di assassini,
nessuno lo toccherà,
quando scenderà su di loro,
il mio grasso seno,
lasciandosi mordere,
sino a scrosciare nelle salive,
rendendole dolci.
Si io li ho coperti dal freddo,
e loro ti hanno risparmiata,
sebbene nella mia pelle,
io senta ancora
i loro denti di grande rabbia,
per esser stati lasciati,
a guardare l'osso d'arroganza
delle grandi tavole,
nelle domeniche di giubilo.