A Patrizia

Il nostro posto, sotto l'acquedotto,
ci trovava sul prato già fiorito
mentre intorno scoppiava primavera
per la natura intatta e dentro noi.   O d'inverno, seduti sul cappotto,
incontravo il tuo sguardo intimorito
quando, immersi nell'ombra della sera,
ci baciavamo sulle Mura. Poi,   non ricordo perchè, tornata indietro,
tu non venisti più agli appuntamenti;
io non feci domande e li finì.   Trent'anni ha il mio rimpianto e sono qui
che, ripensando teneri i momenti
scopro le antiche  lacrime di vetro.