Che ha

Quand'è entrato nel bar della stazione ha cambiato mezzo di trasporto. Dal treno al cognac. Uscendo invece notò il muro meraviglioso stava ancora al suo posto e tale e quale ai signori molto distinti, peraltro. Allora cestinò la fotografia dallo spirito ricco e. E provo. Provo e dico, pensò. Prima di decidere, provo e dico. Il battello nel mentre correva veloce in fiume. Uno jolly o uno joker? Che ci vuole onestá e non è possibile dire alle onde del mare stop alla violenza e dammi così in cambio il potere di piove sul bagnato, turbinavano le sue meningi e. E dimmi come vado faccia al libero destino per il vortice? di per cui domandava al suo capello. E come stai? Rimandava lui. Palazzi e Giulietta e Romeo per i fatti loro. Sto. Mai un cavalluccio marino o una scatola di gloria. Sto. Un amore ad aspettare per la strada con il suo oro marrone. Sto. Lasciali andare, sei consumato. Sto. Cammini e parli da solo in sfavore di vento e moto di risacca. Sto e. E sì sì gli credo però. Però notai quando parla lui si colgono due voci e le campane stanno zitte a notte e. E dunque altro che uomo semplice in incertezza. Lui. Lui poggia su quattro venti, saluta da lontano i re e non può. Non può smarrirsi in un solo bicchiere del piacere. In un unico look dell'amore che ha. Che ha da continuare a cantare soavemente rauco e stonato. Che ha. Che ha un fucile carico di cartucce alla farfalla a solcare le possenti spalle. Che ha. Che ha un paio di lenti da luna nel pozzo per ogni lamento. Per ogni lamento. Per ogni lamento.