Clown

Indossa un vestito goffo e raggiante,
smisurato per le sue misure,
colorato e seducente,
da cui affiora una curiosa faccia incipriata
dalla forte tinta rossiccia cangiante
su cui s’erge un rubicondo naso rotondeggiante.
Appare felice e sorridente quell’uomo,
che fa smorfie e moine a tutti quanti,
e con fare ingannatore
si muove a destra e a manca
con delle scarpe fuori limite
dalla strana punta all’insù.
Ora sembra farneticante,
ora appare serioso,
prima sproloquia e poi piange,
forse spasima per un amor perduto,
o per un profondo dolore,
che gli ha infranto il cuore.
Ora si mostra brillante,
ora pare frivolo,
chiacchiera e sogghigna con frasi senza senso,
quasi schernisce chi ha davanti
per velare l’angoscia che serba in sé.
È un clown quell’uomo
che fa ridere e gioire
chi al circo sui gradini è accomodato
con il biglietto già timbrato
per svagarsi a dismisura
e dimenticarsi dell’ima tristezza senza usura.