Dalla foglia del mio ulivo

Dall’unica foglia del mio ulivo,
Colano lacrime su uno spazio deturpato È uguale, in fondo, ad un dolore o ad un sorriso, poiché si è viventi per la stessa arma che ci è permessa per ambedue le cose. Ma il verro trapassato da una palla, Morente sereno per la femmina indifesa svela ch’è nell’essenza di un micidiale colpo Troverai il coraggio che mai può far godere Lo  sventurato  nel suo centellinare. L’amore non abbiglia grettezza né eccedenza Non salvaguarda menzogne o verità: qui è come l’andana che ogni sera scorro, decorata di fanali che filano a dovere anche per gli altri che lesinano luce, stivandola per lo specchiarsi a vuoto nell’acqua di un intorbidato fontanile.