Dell'Amore

Guardami ti prego, guardami più spesso!
Solo così percepisco di avere un’identità,
la nostra.
Conosci le frequenze delle mie vibrazioni, già.
Abbracciami un po’ e baciami e stringimi , strofinati .
Lasciami respirare i capelli, la pelle, il divino.
In quest’avvinghio di ricerca ruotiamo in armonia,
davanti alla fessura della nostra mente e
siamo liberi, veri, teneri e idioti.
Follia!
Voglio assimilarti interamente dentro di me come un fagocita,
perché questo è il puro e incomprensibile istinto.
Flussi d’energia trasparente scorrono veloci,
attraverso i binari delle pupille, come un file scompattato
con quell’unica fissa espressione possibile.
Ancora più forte, ancora più veloce, siamo qualcosa!
Conosciamo l’essenza, la scomposizione molecolare,
l’immenso oceano madre di queste piccole gocce perlate.
E soffro, e rido, e piango, e maledico tutti quelli che ci credono, tutti quelli che non ci credono.