Di notte in città

Come ombre che si allungano tra i palazzi,vedo le sfumature sciogliersi sui visi pallidi tra la gente di questa città.
Tra robotici ritmi tribali e seta li vedo danzare frenetici al calar della notte.
Fari distorti che abbagliano tetri cunicoli affollati da mille pensieri ubriachi,e tu con essi a farti largo cercando un varco per poter respirare,e poi via,lungo la strada.
E lì,vedi un uomo chiedere due monete per poter completare il suo viaggio,impaziente lo aspetta il tassista,con i suoi remi in mano sulla sponda dello stige,anche lui ormai stanco.
D'altronde si sa,anche qui gli dei non lavorano a maggio.