Dolce creatura

 
Strapperò
questi versi
con la rabbia
d’averti avuta
solo nei sogni.

Velluto
del tuo viso
appoggiato al mio.

Dolce creatura,
senza pensarti,
t’invoco.

Ritorna.

Il silenzio mi culla
nel vespero
solitario
d'un giorno
come gli altri
eguale.

I miei nascosti
pensieri
vivono e muoiono.

Marzo 1983