Dolori

I fragori degli iceberg
che tornano acqua
risuonano
con la squassante potenza di un sisma.
Potessero i dolori dell'anima
dileguarsi con pari forza
in una pacata distesa lacustre!
Rinfrancherebbero il cuore
dalla durezza dei sordi cunei
che a ogni battito
lo trafiggono!
Potessero, quei cupi suoni,
elevarsi a soavi melodie
di mille capinere!
In un universo sensibile,
una farfalla sua mandataria
lambirebbe il sofferente fior vermiglio
con la balsamica leggerezza delle sue ali.
I suoni gravi degli ottoni
diverrebbero eterei canti di violini…
Fuggevoli attimi di libertà
dalle segrete di una greve esistenza.